Quelques avis sur mes livres
Avis et chroniques sur mon roman "La ritrattista della Regina" version italienne de "Les derniers feux de la royauté"
"Une très belle histoire où la protagoniste ne se laisse pas décourager par les difficultés, elle les affronte une à une toujours la tête haute."
"Dans la vie il faut être un peu Jeanne, il faut se battre pour ses idéaux et surtout pour ses passions et pour ce qui nous fait du bien..."
"Je ne veux pas trop vous parler de ce livre car tout est à découvrir du début à la fin. "
Cari sognatori, fatevi rapire il cuore dall’historical romance di Virginie Platel, edito HarperCollins!!!
GENERE: historical romance
DATA DI USCITA: 16 febbraio 2021
Mentre a Parigi imperversa la Rivoluzione, una diligenza porta una giovane pittrice verso la salvezza e, forse, l’amore.
Francia, 1789
Dopo i tumulti di Parigi, Jeanne Mercier, pittrice di corte molto vicina alla Regina Maria Antonietta, è costretta a fuggire nel sud della Francia. Sola, spaventata e senza mezzi, trova rifugio nella dimora dell’attraente Gabriel Forsani e consolazione nei colori intensi e vividi della Provenza. La vita sembra tornare a sorriderle, sino a quando il vento rivoluzionario la raggiunge anche lì, costringendola a scappare di nuovo. Gabriel potrebbe allora diventare solo il lontano ricordo di un corpo vigoroso e di uno sguardo carezzevole e scomparire come i fasti di Versailles il giorno dopo la Rivoluzione. Gli sfarzi di nuove corti a cui Jeanne ambisce valgono davvero tutto questo?
Parigi è sotto assedio dai rivoluzionari che voglio far cadere la nobiltà e soprattutto la Regina Maria Antonietta. Quest’ultima conosce molto bene una talentosa pittrice, Jeanne Mercier, la quale la ritratta in un quadro esposto al Louvre.
“Il suo volto era noto nell’intera capitale a causa dell’autoritratto che troneggiava al Louvre, accanto all’effigie della Regina Maria Antonietta, da lei stessa dipinta….”
Per colpa di questa situazione Jeanne decide con i propri risparmi di partire per andare in Italia dove potrà sviluppare la sua passione per la pittura e l’arte.
Durante il viaggio però la sua carrozza viene attaccata e grazie al suo coraggio riesce a proseguire però non avendo più soldi in quanto glieli hanno rubati, per questo motivo il cocchiere, per benevolenza, la accompagna fino a Mentone.
Jeanne trova rifugio in una dimora dove fa la conoscenza dell’attraente Gabriel Forsani. Lui, all’inizio, non è molto contento della nuova ospite in quanto non sa nemmeno chi sia e da dove viene, in quanto lei non gli ha detto la verità sul suo passato. Quando la scoprirà, cosa succederà?
Jeanne non è nata nobile, ma si è fatta strada con tanta fatica in quanto i suoi genitori erano dei mercanti e lei aveva preso la passione della pittura da suo padre.
Tra Jeanne e Gabriel le cose iniziano ad andare per il verso giusto quando alle porte della città si stanno alimentando le voci della rivoluzione, così Jeanne decide di scappare anche dopo una delusione amorosa. Chi le avrà spezzato il cuore? Un nobile o Gabriel il venditore di limoni?
Scappando riuscirà a lasciarsi il passato alle spalle e potrà essere finalmente felice?
Una storia molto bella dove la protagonista non si lascia abbattere dalle difficoltà, le affronta una ad una sempre a testa alta. Come quando ripensa a questi pensieri:
“Infine si sedette sul letto e ripensò alla strada che aveva percorso dal suo arrivo a Mentone. Era ripartita dal gradino più basso della scala sociale e aveva guadagnato quanto necessario per presentarsi al palazzo del principe e riconquistare la vecchia condizione di pittrice affermata. Poteva andare fiera del proprio cammino.”
Nella vita bisogna essere un po’ Jeanne, bisogna lottare per i propri ideali e, soprattutto, per le proprie passioni e per quello che ci fa stare bene.
Non voglio raccontarvi molto di questo libro perché è tutto da scoprire dall’inizio alla fine. Mi sono arrabbiata in certe situazioni, innervosita ma anche molto emozionata… ho sognato ad occhi aperti leggendo le descrizioni dei paesi di Mentone e dintorni.
“Così andava la storia; la fine di un’epoca annunciava sempre l’inizio di un’altra.”
Buona lettura!
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"La portraitiste de la reine
Jeanne est une femme qui démontre constamment son besoin d'indépendance. Face aux difficultés, elle ne se laisse jamais décourager mais retrousse ses manches et avec débrouillardise parvient toujours à surmonter les obstacles. Une artiste talentueuse capable de se réinventer avec succès, (...)
Virginie Platel nous offre une lecture très agréable dans laquelle de magnifiques paysages et descriptions artistiques alternent avec une subtile ironie. Les coups de pinceau des couleurs, les fragrances des parfums et la perception des saveurs sont tellement bien décrits qu'ils permettent au lecteur d'y être dans les espaces blancs entre les mots, admirant des beautés intemporelles dans le contexte historique le plus fascinant de tous les temps.(...)
L'amour prend une importance fondamentale et est un véritable Amour, toujours actuel. On parle d'un sentiment de respect capable de donner la liberté mais qui reste néanmoins attentif et protecteur.
Dans The Queen's Portraitist , l'amour sait attendre, il ne s'impose pas et se laisse choisir."
«“Ho sempre dipinto l’aspetto migliore delle persone, ma ora capisco che l’amore è quanto c’è di più bello al mondo. Fa risplendere l’anima.”»
Oggi, con grande piacere, partecipiamo al Review Party, organizzato da Mara Marinucci, per La ritrattista della regina di Virginie Platel, un Historical romance dalla trama inusuale che va ad arricchire la collana Harmony della HarperCollins Italia.
Attraverso la storia di Jeanne Mercier, il lettore si trova catapultato indietro nel tempo, in un una vera e propria fuga dai tumulti parigini che diedero inizio alla Rivoluzione Francese.
Mentre il popolo parigino insorge contro l’aristocrazia e l’incontrastato potere dei nobili, Jeanne, in quanto pittrice di corte e amica della Regina Maria Antonietta, è costretta ad allontanarsi da Parigi per scongiurare il rischio di essere catturata e di finire al patibolo.
«Proprio quando la sua carriera stava prendendo il volo sotto i migliori auspici, era costretta a una svolta brutale, imposta da un destino avverso.»
Jeanne, in abiti dimessi che le permettano di passare per una semplice operaia, intraprende in carrozza un viaggio verso l’Italia, portando con sé il ricordo delle grandi soddisfazioni che le ha dato la pittura e grazie alla realizzazione di numerosi e prestigiosi ritratti,
«Lavoratrice instancabile, si era creata in fretta una salda reputazione nell’arte del ritratto, poiché aveva il dono di abbellire la realtà, o piuttosto di mettere in risalto gli aspetti migliori di ognuno. Questo le era valso il corteggiamento dei nobili, ansiosi di ottenere un’immagine di sé che li lusingasse e valorizzasse.»
Si dirige in Italia coltivando dentro di sé la piccola speranza di poter trovare una nuova serenità anche in quel luogo magico di cui ha tanto sentito parlare. Una terra così ricca di bellezze artistiche e naturali da poter essere considerata il paradiso di ogni artista.
Ma il destino per lei ha in mente altri piani. Madame Jeanne fa un incontro imprevisto con un bandito, tanto affascinante quanto impertinente, che ruba ai ricchi per donare ai poveri (che si tratti del vero Robin Hood?). Questo incontro poco gradito le impone di interrompere il suo viaggio a Mentone una cittadina in Costa azzurra, dipendente dal Principato di Monaco. La sua fuga si ferma e lei è costretta a chiedere ospitalità a un perfetto sconosciuto.
Si tratta dell’attraente Gabriel Forsani, un umile proprietario terriero capace di gioire delle ricchezze offerte dalla sua terra. Vive di fatica e lavoro ma sa godersi i semplici piaceri della vita, come quello di concedersi un bel bagno rigenerante a mare.
La loro convivenza porterà a un graduale avvicinamento, una sempre maggiore confidenza e complicità che però dovrà fare i conti con le bugie che Jeanne continuerà a sostenere. La paura di essere giudicata e smascherate, di essere costretta a tornare a Parigi e al destino che l’attenderebbe, la fanno desistere dall’essere sincera con Gabriel, pur avendo trovato in lui un rifugio e tutta l’emozione di scoprire un sentimento vero e spontaneo.
La ritrattista della regina
Jeanne è una donna che dimostra costantemente la propria necessità d’indipendenza. Di fronte alle difficoltà non si lascia mai prendere dallo sconforto ma si rimbocca le maniche e con intraprendenza riesce sempre a superare gli ostacoli. Un’artista di talento capace di reinventarsi con successo, abituata a cavarsela da sola ma che potrebbe dimostrarsi meno determinata quando si tratta di prendere delle decisioni che coinvolgono altre persone.
Di fronte all’amore potrebbe fare delle scelte sbagliate mettendo seriamente a rischio la possibilità di essere felice.
Per sapere cosa succederà a Jeanne e Gabriel non vi resta che leggere La ritrattista della regina. Io, sono molto felice di averlo fatto.
Virginie Platel ci offre una lettura molto piacevole nella quale, alla sottile ironia, si alternano magnifiche descrizioni paesaggistiche e artistiche. Le pennellate di colori, le fragranze dei profumi e la percezione dei sapori vengono descritti così bene da far immaginare al lettore di essere proprio lì, negli spazi bianchi tra le parole, ad ammirare bellezze intramontabili incastonate nel più affascinante contesto storico di tutti i tempi (oh, quanto ho amato Lady Oscar!!!).
L’amore assume un’importanza fondamentale ed è un Amore vero, sempre attuale che prescinde dalla collocazione temporale dei protagonisti. Si parla di un sentimento rispettoso e capace di dare libertà ma che rimane comunque attento e protettivo.
In La ritrattista della regina, l’amore, sa aspettare, non s’impone e si lascia scegliere.
«Era ciò che Gabriel tentava di fare, seppur da lontano, per non intralciare la sua libertà. E lasciandole questo margine di manovra, la vedeva diventare sempre più audace, nonché attraente da impazzire.»
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"La critique:
Le livre se déroule à l'époque où les révolutionnaires français chassaient les nobles de la cour de Louis XVI et l'atmosphère qui est perçue au début est pleine de tension et de méfiance.
Bien que Jeanne ne soit pas d'origine noble, le fait qu'elle ait travaillé pour la cour française pourrait lui causer des ennuis et être capturée pour être sommairement exécutée par les émeutiers.
Son talent est de peindre mettant en valeur la beauté du sujet, qu'il s'agisse d'un paysage, d'une nature morte ou de portraits. Sa détermination et sa confiance en elle la pousseront à fuir pour aller en Italie. Elle a une nature rebelle et indépendante qui, à l'époque, n'étaient pas toujours les bienvenues chez une femme, mais en raison du rôle d'artiste qu'elle avait, elles étaient ignorées. Sa vie dépend de son intelligence et se cacher, ou d'omettre certains détails quand elle arrive chez Gabriel. Elle crée une fausse identité et se comporte comme si elle n'avait jamais été une artiste mais une simple citoyenne.
Gabriel vit dans la Provence tranquille, un endroit enchanteur où la révolution n'est pas encore arrivée, restant une clameur lointaine. L'homme travaille dans les champs avec la seule force de ses bras et son désir de tenir les femmes à distance qui découle de son passé inaccessible.
Jeanne est fascinée par la passion de Gabriel pour la terre et le soin qu'il consacre à la plantation d'agrumes. Elle apprendra à apprécier la beauté de la nature, à savourer des plats simples et à vivre une vie quotidienne loin des fastes de la cour. Leur relation est faite de petits défis, de moments de compétition mais aussi de complicité.
Je ne sais pas si les interactions sociales entre étrangers étaient vraiment telles que décrites dans le livre, j'ai trouvé tout très crédible et bien rapporté, comme la socialisation chez les villageois.
Comparé à de nombreux autres livres historiques, dans La Portraitiste de la Reine, une grande place est donnée aux émotions, à l'atmosphère et au comportement des différents personnages. De mon point de vue, ce facteur a été gagnant car il m'a permis de me plonger davantage dans l'histoire et de comprendre sa dynamique.
Une salve d'applaudissements pour les descriptions des paysages et des décors intérieurs, parfois on a l’impression de regarder un tableau et je le trouvais comme une extension de l'art pictural de Jeanne où tout était exalté et présenté avec une intention merveilleuse.
L'idée de la période de la révolution française est curieuse, mais elle pourrait aussi être liée au changement de Jeanne car le sens latin du mot révolution est bouleversement, retour et renversement. Exactement ce qui est arrivé à la vie de la portraitiste de la reine.
La lecture de ce livre est agréable et le récit à la troisième personne n'est ni aseptisé ni purement narratif. Je me suis retrouvé à le lire en quelques heures, trouvant que la passion pour l'art, la tension d'une période historique difficile, les interactions du peuple et du nouveau pouvoir bourgeois et beaucoup, beaucoup pour la réalité, les paysages, les saveurs et les arômes ont encore embelli cette histoire.
Bonne lecture!
Sushka"
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